La “magia” di The Witcher: nessun titolo in Europa promette di più di quello del videogioco

MILANO – Dimenticatevi i nuovi protagonisti del fintech, le eccellenze della farmaceutica o i colossi dell’industria più tradizionale. Sui mercati europei il titolo più “caro” di tutti riguarda mostri e personaggi fantasy. Come racconta Bloomberg infatti sulla vetta delle piazze finanziarie d’Europa c’è il titolo della polacca CD Projekt SA. La casa di produzione del videogioco The Witcher viaggia infatti su multipli stellari, con una capitalizzazione di 29 volte il valore delle entrate previste quest’anno. In sostanza il mercate le attribuisce già un valore di gran lunga superiore dei suoi fondamentali attuali, immaginando un balzo dei ricavi.
Ad attirare gli investitori il potenziale aumento di vendite legato al nuovo capitolo del gioco, di ruolo fantasy medievale, il quarto della serie, che gli analisti stimano possa far triplicare le vendite nel 2027. “Investire nei produttori di videogiochi significa scommettere sulle future uscite, e vista la popolarità della saga di The Witcher, sembra che la corsa guidata dall’hype non sia ancora finita», ha detto Piotr Poniatowski, analista di mBank SA, citato da Bloomberg. Tuttavia, proprio questa settimana Poniatowski ha abbassato il suo rating sul titolo da “buy” a “sell”, citando il forte rialzo in Borsa e l’apprezzamento dello zloty rispetto al dollaro. «Continuiamo comunque a considerare CD Projekt il titolo di maggior qualità nel panorama del gaming polacco», ha scritto in una nota ai clienti.
Le recensioni entusiaste per il trailer uscito sei mesi fa sembrano giustificare l’euforia in Borsa. Ma gli investitori di CD Projekt sono già stati scottati in passato: nel 2020, il titolo era triplicato di valore in attesa di Cyberpunk 2077, ma poi crollò dopo l’uscita, penalizzato da bug e problemi tecnici.
Il successo di The Witcher IV – scrive Bloomberg – è cruciale per CD Projekt: il capitolo precedente è stato il maggiore successo dello studio, con 60 milioni di copie vendute dal 2015, aiutato anche dalla serie Netflix. “Abbiamo già visto questo tipo di euforia”, ha detto Valavanis di Forte. “Anche per Cyberpunk c’erano grandi aspettative, cresciute nel corso di un lunghissimo ciclo di sviluppo”.
La Repubblica